Quella paura di non saper che dire

Suona il campanello, entrano due bambine sorridenti e corrono incontro alle mie figlie, trepidanti d’attesa per il pomeriggio di giochi. Cantano, ballano, corrono per la casa con abiti improbabili e ghirlande di fiori finti appese tra i capelli. Io prendo un libro e mi metto a leggere appoggiata sul tavolo di cucina.
– Che cosa leggi?-
Alzo gli occhi e vedo Benedetta, col suo viso bellissimo che sbuca dalle mille gale del vestito di Cenerentola.
– Leggo un libro di matematica.
Benedetta guarda il libro e poi me, stringe gli occhi e dice:
– Io la matematica la odio.
D’istinto appoggio il libro sul tavolo.
– Dimmi Bene, che cosa ha fatto la matematica di tanto brutto per meritare l’odio di una principessa? Lei ci pensa e continua:
– La odio perché quando la maestra mi fa le domande io non so che cosa devo rispondere.
Eccola lì la verità, uscita chiara e tonda dalla bocca di una bambina che si aggira per la mia cucina vestita da Cenerentola: la matematica non piace perché fa paura.
Resisti Bene, non lasciarti spaventare dallo sgomento di ordinare i tuoi pensieri. Cerca nel tuo coraggio, fruga nei tuoi silenzi. Le idee si annidano nei posti più difficili da raggiungere, dove nessuno le può rubare. Aggrappati alla voglia di capire, concediti lo spazio di sbagliare; i tuoi pensieri contano e se li ascolti li potrai ballare.

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