Fivizzano, 6 aprile 2019
Sulla mia strada trovai un gigante
Mi prese col dito sul palmo ingombrante
–Vedi che abbiamo misure diverse,
i tuoi discorsi son sillabe perse.
Scorsi nel cielo una stella argentina
–Ho pochi minuti, ormai è mattina;
se vuoi rivolgermi qualche parola,
torna di notte quando son sola.
Più avanti inciampai in un tronco di cono,
mancava il gelato ma sembrava buono
–Mi piacerebbe poterti ascoltare,
ma sai, anche oggi ho parecchio da fare.
La strada era piena di arbusti e di sassi,
percorsi il tragitto tra i rami più bassi.
Nel bosco rimasi una notte adagiata,
sotto una quercia di grande portata.
Nel mare del muschio ebbi consolazione,
tra le radici della mia equazione.
Mi riposai e ripresi il percorso
pensando al periodo che era trascorso.
Non c’era argomento per farmi sentire,
ero stata costretta ogni volta a partire.
A sera arrivai da un Uomo dell’Arte,
lo vidi impegnato e mi misi da parte.
In silenzio osservai mentre lui lavorava,
il gesso scolpiva e intanto pensava.
– Su cosa rifletti se plasmi la creta?
Gli dissi piano con aria segreta.
–Esamino le relazioni nascoste,
aggiunse distratto dalle sue risposte;
–Cerco l’essenza della verità,
forgio la voce di chi non ce l’ha.
Guardai nella forma della sua scultura,
aveva il vigore di una creatura.
-Le cose – mi disse – van fatte parlare
bisogna ascoltarle per comunicare.
Coprendo il silenzio facciamo rumore,
lasciamo l’impronta sul loro candore.
Non siamo noi a dover raccontare,
seguendo la smania di sovrastare;
bisogna curarsi di quel che c’è dentro
passare la crosta e raggiungere il centro.
Così me ne andai e tornai sui miei passi,
rividi la quercia, la stella ed i sassi.
Mi parve che tutto volesse svelare
il proprio segreto di questo abitare.
Zitta, in silenzio guardai il panorama,
cercai nei disegni l’ordito e la trama.
Nulla sembrava più come prima,
scalai la montagna e raggiunsi la cima.
Vidi dall’alto la strada percorsa,
pensai alla vita che era trascorsa.
Mi parve lampante che avevo trovato
il dono più grande di questo creato.
Scoprii quella volta il segreto nascosto
dentro ogni cosa che è ferma al suo posto.
Ogni più piccolo seme del mondo
ha nel suo nucleo un senso profondo;
l’Arte sa farci fermare e sentire
ciò che la vita ha il bisogno di dire.