La vita segreta del numero TRE
Non c’è niente di banale in un numero nemmeno se è piccolo, intero e apparentemente innocuo. Qualcuno sa definire il numero 3? Non è certamente il tasto sulla calcolatrice, quello è un simbolo che rimanda a un concetto anche se spesso teniamo il simbolo e buttiamo via il concetto. Dietro ogni numero si nasconde un processo di astrazione, un salto del pensiero che mette a fuoco una qualità e la traduce in un segno dotato di valore universale.
Tre case, tre fiori, tre donne di cuori.
Hanno in comune il fatto che, se li contiamo, iniziamo da uno e ci fermiamo a tre. Possiamo mettere ogni donna in una casa e regalarle un fiore, non avanzano case né donne né fiori. C’è una corrispondenza tra il gruppo delle donne e il gruppo dei fiori così come tra i fiori e le case; è un legame UNO A UNO che oltrepassa la natura dei collegamenti e produce l’idea del quanto.
Il numero è una PROPRIETÀ, il carattere che assimila gruppi differenti mediante un raccordo tra i singoli elementi. La esprimiamo con un simbolo, una sigla che rende visibile la caratteristica comune mentre soppesa la pluralità di entrambi.
I numeri naturali sono cifre astratte che danno concretezza a insiemi differenti. Sono segni poliglotti che consentono di contare e di ordinare, scandiscono gli oggetti nel passaggio dal prima al dopo dei nostri gesti e dei nostri pensieri. Li creiamo per propensione e per istinto: è l’insieme primitivo dei battiti che ci portiamo dentro, la scansione del rintocco, il ritmo originario della vita.
Tre case, tre fiori, tre donne di cuori.
A ogni donna il suo fiore, il suo dubbio e il suo sentiero; vite diverse del numero tre.
